sabato 28 giugno 2014

"Nella tela del tempo" di Barbara Nalin e Tiziana Recchia

Come da buona tradizione del blog, diamo spazio ai talenti emergenti della scrittura italiana.
Questa volta abbiamo intervistato Barbara Nalin, autrice del bellissimo romanzo "Nella tela del tempo".
Grazie alla collaborazione con Annarita Faggioni, blogger de "Il piacere di scrivere", siamo riusciti ad accaparraci anche noi una piccola data e a partecipare al blog tour per far conoscere questo stupendo romanzo!




Conosciamo un po’ l’autrice, raccontaci qualcosa di te. 
Mi chiamo Barbara e sono una divoratrice di libri Urban Fantasy, Paranormal Romance e di tutta la narrativa in generale.
I libri sono parte della mia vita, quando entro in una libreria o in una biblioteca mi perdo per ore tra i corridoi e gli scaffali.
Sogno di diventare una scrittrice con  la “S” maiuscola, ho una fantasia che mia nonna definiva “sfrenata” e ho così tanto da raccontare che a volte mi riesce difficile trovare le parole giuste da mettere sulla carta.
Sono anche un’insicura nata e pessimista e raramente sono davvero soddisfatta di me stessa e delle scelte che faccio.
Sono come quella persona che va dal dottore e dice: “Dottore, dottore, sono piena di dubbi. O no?”

Scrivere è una passione, qual è stata la scintilla che ti ha spinto a intraprendere la via della scrittrice? 
Penso che la scintilla sia sempre stata dentro di me, ma non ne ero consapevole, non completamente almeno. Posso dire che l’elemento scatenante che mi ha portato alla scrittura è stato un episodio che ho vissuto all’età di 29 anni.
Mi ero recata da una signora per farmi  leggere il tema astrale, io amo tutto quello che ha a che fare con l’esoterismo, e ricordo che a un certo punto mi disse: “Vedo la scrittura nella tua vita, vedo molte nascite, vedo un’esplosione di creatività”.
In quel momento non le ho dato molto peso, ma poi, qualche mese dopo, una sera ho tirato fuori dal cassetto il quaderno di poesie di mia nonna, che scriveva anche lei, e ho incominciato a farne delle storie. Ecco, è così che tutto ha avuto inizio!

Malta e i suoi cavalieri creano le basi per il mistero che si snoda tra le pagine del romanzo, come mai hai scelto Malta e il suo ordine? 
Ho scelto Malta perché la conoscevo abbastanza bene visto che vi avevo trascorso un’estate per un soggiorno studio e quell'isola mi era rimasta nel cuore, complice il sole e Simon, il mio bellissimo professore di 22 anni.
Per quanto riguarda l’Ordine dei Cavalieri di Malta, cercavo qualcosa che fosse attinente a Malta e ai valori che avevo intenzione di mettere nel romanzo.
Non immaginate la sorpresa quando ho scoperto che quei cavalieri credevano in otto valori, lo stesso numero che volevo utilizzare io!
Quando poi ho letto questo passo della loro storia, il gioco era fatto. “Quando la battaglia si avvicina si armano dentro di fede e fuori di acciaio anziché di decorazioni d’oro, perché il loro scopo è incutere paura nel nemico, non suscitare cupidigia. Scelgono cavalli forti e veloci piuttosto che quelli dal bel manto, perché combattono per vincere, non per esibire fasto. Non pensano alla gloria ma cercano piuttosto di essere temibili. Al tempo stesso non sono rissosi, avventati o impulsivi, ma si schierano in ranghi ordinati, in maniera sobria, prudente e ponderata.”
La loro storia è così affascinante e ricca di passione che non potevo non innamorarmene e non scriverne.

Ormai l’avvento dell’ebook ha cambiato il nostro modo di leggere, ma cosa preferisci: e-book o libro di carta? 
A essere sincera sono un po’ combattuta.
Qualche mese fa ho comprato due e-reader per i miei figli e piano piano ho cominciato a scaricare dei libri anche per me.
Mi piace usarlo, è meno ingombrante del libro e lo metti dappertutto, però il cartaceo mantiene ancora tutto il suo fascino.
Puoi annusarne la carta, far frusciare le pagine, toccare la copertina e passare ore in libreria e questo mi dico: è magia!

Per concludere, ormai l’editoria di massa crede più nei grandi nomi che nei grandi romanzi, anche se scritti da esordienti e perfetti sconosciuti, pensi che il self-publishing possa dare una mano ai veri talenti della scrittura? 
Assolutamente!
Sono dell’idea che il self-publishing sia stata un’idea geniale.
Ha messo un freno agli editori a pagamento che vivono sui sogni delle persone e che il più delle volte li spezzano pure e poi ha permesso a qualche autore di mettersi in gioco e di riuscire anche a farsi notare da qualche casa editrice grande e seria.


Fantasia, mistero, giallo, sentimento sono gli elementi portanti del romanzo "Nella tela del tempo", ma è il tempo la parola chiave di tutta la vicenda.
Il tempo che sconvolge, che unisce, divide e poi riunisce.
Il tempo che cambia anche gli affetti. La vicenda inizia nel 2012 a Los Angeles, protagonista Melita, una giovane fotografa che viene inviata a Malta, nella sua terra d'origine, per fare un reportage di un corso che si terrà nel mulino appartenente alla sua famiglia, nell'isola di Comino.
La missione ha un fine tanto velato quanto allettante: pare che il vecchio mulino custodisca un segreto legato ai Cavalieri di Malta, in particolare a delle tele che avrebbero il potere di cambiare la realtà a piacimento di che le utilizza.
Tra continui incursioni temporali, tra passato e presente, il lettore si immergerà nel leggendario mondo dei Cavalieri di Malta, ne apprezzerà i valori portanti dell'antica società, valori che ancora oggi meritano rispetto e condivisione e che rappresentano, almeno in parte, la via d'accesso a quel mondo lontano e misterioso per i personaggi del XXI secolo.
Romantiche storie d'amore e d'avventura che si intrecciano in tempi lontani e sentimenti che si riscoprono autentici e inalterati a distanza di secoli, patimenti e sofferenze disumane, amori che commuovono, misteri ed enigmi irrisolti.
Come una mosca può intrappolarsi fino all'estremo nella tela di un ragno, così, così l'uomo può rimanere schiavo della tela del tempo, di un tempo non suo, estraniante e sconvolgente, che può condurlo alla definitiva scomparsa o alla sua rigenerazione.


lunedì 28 aprile 2014

"Somnia Anime" scritto da Manuela Micheli

Oggi ospitiamo una tappa del blog tour di "Somnia Anime" scritto da Manuela Micheli, con un'affascinante estratto del romanzo che l'autrice ci ha inviato.

L'aria è fredda e la stanza umida. Angela si guarda attorno cercando di capire dove sia. Le pareti grigiastre mostrano i segni del tempo e a parte il letto e una sedia poggiata contro il muro, nella camera non c'è altro. 
La ragazza si mette a sedere, le fa male la testa e deve sforzarsi. Nota ora una piccola finestra sulla parete alla sua sinistra, ha le sbarre e per la dimensione ci può passare solo un bambino. Quella finestra è anche l'unica fonte di luce.
La giovane si alza lentamente in piedi con la consapevolezza di essere stata isolata. La sua famiglia l'ha cacciata, gli amici non desiderano più averla tra i piedi, è sola con il demone che è dentro. È già stata in questa stanza, o forse ce ne sono a decine identiche, quello che può dedurre è che si trova all'interno del monastero sulla cima della collina. 
La costruzione si erge imponente e triste, come un grosso animale che si trascina stanco, e dal centro abitato dista più di mezza giornata a piedi, qualche ora in calesse. Quindi è fuori dalle mura, lontana dal villaggio, nel luogo in cui sua madre l'ha portata ogni domenica negli ultimi due anni, dove i monaci hanno promesso di prendersi cura di lei. Angela li ha sentiti recitare preghiere, è stata costretta a immergersi nell'acqua santa coperta solo da un saio, ha bevuto tisane disgustose anche solo a volerne assaggiare l'odore. Ma il loro Dio non l'ha guarita. Lei sa quando il Demone è presente e quando invece si allontana, lo sente quando le afferra la gola, e sono questi i momenti in cui non riesce a parlare; lo avverte quando il cuore batte impazzito senza riuscire a calmarsi e l'aria le manca nei polmoni fino a quasi farla svenire. È per questo motivo che non la vogliono più nel mondo esterno: gli indemoniati come lei non possono convivere con le persone sane, sono pericolosi perché i diavoli che sono in loro potrebbero passare nel corpo di altri sconvolgendone la mente. E così ogni volta che sente il panico crescere dentro, che le mancano le forze per reagire, che la ragione cede, viene isolata e costretta in qualche stanza che poi verrà benedetta con preghiere e rituali. Tutte sciocchezze inutili!

Quante volte ha visto la sorella piangere, supplicare i genitori di cercare un altro modo per aiutarla, e quante volte ha potuto ascoltare le loro risposte e le parole che vertono sempre e solo attorno a Spiriti, ad Angeli e a Demoni.
«Lo facciamo per proteggere tutti noi dall'influenza del maligno.» Ha risposto il padre ancora e ancora, giustificandosi sopratutto con i figli maschi. Ma non ha mai avuto un reale bisogno di farlo perché anche loro sanno quanto sia vero ciò che gli viene ispirato da Dio stesso.
Non sarebbe mai voluta diventare violenta con nessuno. È colpa del mondo che la circonda, di coloro che quando cade vittima dei suoi attacchi cercano di afferrarla e di scuoterla nonostante la paura non le permetta di ragionare. Le hanno detto che più volte è diventata simile a un animale inferocito e questo le dispiace: si rende conto di quanto i demoni possano distorcere la realtà e convincere le proprie vittime di cose che non sono reali.
[dal Capitolo 4]

In questo estratto ciò che viene raccontato non è che uno degli incubi ricorrenti della protagonista di Somnia Animae.
Angela soffre di crisi di panico, di ansia e di sonnambulismo e spesso si è trovata a riflettere su come gli altri possano vivere questo suo problema.
Non ha consapevolezza di quale sia la causa dei suoi disturbi ma da quando ha memoria ha sempre dovuto combattere contro di essi.
È grazie alla madre se la giovane ha deciso di affidarsi alle cure di uno psicologo e la terapia a cui viene sottoposta la sta lentamente aiutando a far riaffiorare particolari che la sua mente aveva rimosso.
Questo sogno in particolare descrive credo nel modo migliore la sua sensazione non solo di inadeguatezza rispetto alla realtà ma anche di diversità e di conflittualità rispetto a chi le vive accanto.
Non riesce ad aprirsi con chi le vuole bene, difficilmente lega con gli estranei, sa essere fredda e calcolatrice. In realtà è solo molto spaventata e più passa il tempo meno sa come uscirne.
La mancanza di fiducia negli altri impedisce ad Angela anche di vivere nel modo più sereno l'infatuazione per un amico d'infanzia, Patrizio.
Lui le sta vicino, la consola quando piange, cerca di raccogliere i pezzi quando qualcosa nell'animo fragile dell'amica si rompe, ma più di così non riesce ad avvicinarsi.
Come sempre, dopo un sogno come questo, la ragazza si sveglierà intorpidita, con i muscoli contratti, il corpo che le farà male, confusione e difficoltà di mettere a fuoco ciò che vede.
Urlerà e sveglierà tutti, farà preoccupare chi le vive accanto.
Se non avesse ricevuto il consiglio di annotare le sue piccole "visioni notturne" probabilmente dimenticherebbe tutto al mattino.

Somnia Animae è questo, la storia travagliata di una giovane donna che non riesce a liberarsi dei propri mostri interiori e di incubi che invece di terrorizzarla dovrebbero aiutarla a capire perché è costretta a vivere in questo modo.


domenica 23 marzo 2014

"L' inquisitore e i portatori di luce" di Evangelisti Valerio


Nel 1341, nei Pirenei ha luogo un massacro di eretici catari.
Il giovane domenicano Eymerich vi assiste.
Resta impressionato dall'uccisione di una bambina e dalla bambola di questa, che brucia nell'erba.
Il suo maestro, l'inquisitore , Dalmau, lo esorta all'impassibilità; Ventun anni dopò, nel 1362 Eymerich ha rinunciato alle proprie funzioni e si è ritirato nel convento domenicano di Gerona.
Viene richiamato in servizio da un messaggio del papa.
Deve indagare sull.assassinio; di alcuni inquisitori avvenuto a Cahots, nelle regioni della Francia occupate dagli inglesi.
Dovrà fronteggiare la più pericolosa di tutte le eresie, scontando le scelte dolorose del proprio passato.




Questo libro,a differenza degli altri,è stato fatto sotto forma di sceneggiatura per film,quindi la lettura è un po'
meno coinvolgente di un libro normale,un po' più descrittiva ma impersonale.

Primo Challenge Fotografico – Pisa….#OltreLaTorre

Pisa non è solo una torre pendente! 
Vorremo presentare questa città che vive all'ombra della celebre torre e che perlopiù resta sconosciuta al mondo. Ci piacerebbe che foste voi, cittadini, pendolari o turisti di passaggio, a raccontare Pisa oltre la torre, vista da altre prospettive che non coinvolgano Piazza dei Miracoli e i suoi monumenti.
La Sezione Soci COOP di Pisa, in collaborazione con gli Instagramers @VisitPisa, @SogniLowCost, @UnFoglioDiStoria, @Fotoscana e la community di @IgersPisa, ha indetto su Instagram (il social network dedicato alla fotografia) il challenge Pisa #OltreLaTorre.

Raccontateci la vostra Pisa con i vostri smartphone: fotografate tramonti, palazzi, monumenti, dettagli… Sbizzarritevi! Partecipare è semplice e gratuito: postate su Instagram le foto più belle che avete fatto a Pisa (escluso Piazza dei Miracoli e i suoi monumenti), commentatele e applicate gli hashtag #OltreLaTorre, #Pisa e #IgersPisa (potete usarli anche con scatti già pubblicati!).
Le foto devono essere vostre (e potremmo chiedervi di dimostrarlo); il profilo Instagram partecipante deve essere pubblico; potete usare i filtri, ma non sono graditi artefatti né fotomontaggi. Avete tempo fino alla mezzanotte del 25 maggio 2014 per taggare le vostre foto!

Gli scatti più significativi verranno stampati (previa autorizzazione dell’autore) ed esposti presso la nuova COOP di Porta a Mare a Pisa durante il Giugno Pisano; le tre foto più belle verranno riprodotte su un supporti pregiati che, al termine dell’iniziativa, saranno donati agli autori.
Inoltre, le foto esposte saranno distribuite dietro un’offerta libera e il ricavato verrà devoluto alla Fondazione “Il Cuore si Scioglie” ONLUS.


LINEE GUIDA:

Chi può partecipare:  Il challenge è aperto a tutti.

Periodo: Il challenge ha inizio il 18/03/2014 e termina il 25/05/2014 alle ore 23:59

Come partecipare: Carica le tue foto su Instagram utilizzando gli hashtag #OltreLaTorre, #Pisa e #IgersPisa (puoi usarli anche con scatti che hai già pubblicato!). Non ci sono limiti al numero di foto che puoi postare su Instagram per partecipare al concorso.

Cosa e come fotografare: Non ci sono limiti alla tua creatività! Raccontaci attraverso la fotografia tutte quelle bellezze che la città di Pisa raccoglie al di fuori di Piazza Dei Miracoli ed i suoi monumenti.
Alcuni suggerimenti: Il tuo profilo Instagram deve essere pubblico;  puoi applicare i filtri, ma non sono graditi artefatti né fotomontaggi.

Partecipando al concorso gli autori delle foto confermano ed attestano che:
- Le foto caricate per il concorso sono effettivamente state scattate e create da loro stessi.
- Le foto non contengono materiale osceno, esplicitamente sessuale, violento, offensivo o diffamatorio.
- Le foto non contengono materiale discriminante per sesso, etnia e religione.
- Che gli autori hanno ottenuto il permesso di pubblicare foto dove compaiono altre persone dai soggetti ivi ritratti.

La giuria e gli organizzatori di Oltrelatorre hanno il diritto di considerare nulle le foto che non sono conformi alle suddette regole.

Annuncio vincitori: Settimanalmente verranno scelte le migliori 5 foto  con comunicazione al diretto interessato. L’annuncio ufficiale dei vincitori nei canali di comunicazione di Oltrelatorre, avverrà solo dopo avvenuto contatto diretto con i vincitori.

I premi: le tre foto più belle verranno riprodotte su un supporto pregiato e al termine dell’iniziativa saranno donate agli autori

Evento Benefico: le foto in mostra saranno acquistabili a offerta libera; il ricavato verrà devoluto alla Fondazione “Il Cuore Si Scioglie” ONLUS.
Verranno comunicati pubblicamente solo i nickname dei vincitori per proteggerne la privacy. Oltrelatorre riposterà le immagini sui siti web e sui social network.

Esposizione: Le migliori 50/70 foto verranno  stampate ed esposte presso la nuova COOP Porta a Mare di Pisa durante il Giugno Pisano; I partecipanti, taggando le proprie foto nel modo sopra indicato, danno implicito consenso all’iniziativa e scelgono volontariamente e liberamente di pubblicare le proprie fotografie per il challenge e l’esposizione sopra indicate sollevando Oltrelatorre  da ogni responsabilità.

Privacy: Oltrelatorre non chiederà agli utenti altri dati personali o sensibili oltre quelli sopra previsti. I dati personali dei vincitori non saranno ceduti a terzi. Saranno usati per le comunicazioni ed eventuali newsletter.
La partecipazione al concorso implicala conoscenza e l’accettazione del presente regolamento e il consenso al trattamento dei dati D.Lgs. 196/2003.

giovedì 13 marzo 2014

"Cartagena. Gli ultimi della Tortuga" di Valerio Evangelisti

Nel 1697 Luigi XIV è impegnato nell'ennesima guerra, detta dei Nove Anni.
Per rimpinguare le casse ormai vuote del regno, decide di inviare una flotta imponente contro Cartagena, nell'attuale Colombia.
L'ammiraglio De Pointis, per navigare i Caraibi, ha però bisogno dell'ausilio della Filibusta.
Solo che la Tortuga è stata abbandonata, e i Fratelli della Costa superstiti si sono sparsi sulle montagne dell'isola di Hispaniola.
Chi riesce a radunarli è il governatore Ducasse, ex negriero, gran farabutto ma d'animo per certi versi nobile, avventuriero impavido.
Martin d'Orlhac è stato ladro, poi soldato, e infine è divenuto il braccio destro di De Pointis.
Fatto imbarcare con i pirati, assiste con progressiva simpatia alla vita libera e feroce di costoro.
La presa di Cartagena vedrà crescere la tensione tra il nobile De Pointis e il plebeo Ducasse, tra Fratelli della Costa ed esercito regolare; fino all'aperta ribellione dei filibustieri contro l'arroganza di un'aristocrazia che persino in Francia comincia a essere messa in discussione.
Sarà l'ultimo atto della confraternita di fuorilegge che sull'isola della Tortuga aveva preso forma e terrorizzato i Caraibi per quasi cinquant'anni.
Pochi mesi dopo la conquista di Cartagena le grandi potenze firmeranno un trattato di pace e si impegneranno, di comune accordo, a combattere la pirateria.

Una ricostruzione storica degli eventi precisa e accurata avvicina sicuramente il lettore ad un mondo reale e cruento, inserendo il libro più al genere del romanzo storico d'avventura che non ai classici pirateschi per ragazzi.

giovedì 6 marzo 2014

"La freccia verde" di Gianfranco Manfredi

È il 1588.
L'Invincibile Armata Spagnola è in rotta, l'Inghilterra ha vinto.
Stanco delle fatiche di guerra, sir Edwin Barley ritorna a casa.
Al suo fianco l'inseparabile Silenzio, guerriero imbattibile, gigantesco e muto.
Ma ad attenderli non trovano la pace promessa.
Il padre di Edwin è stato soggiogato dal fascino della nuova moglie, la crudele e perversa Grace, che ha costretto tutti i contadini a venderle i loro terreni.
Chi ha rifiutato, come il padre adottivo di Silenzio, è stato barbaramente ucciso.
Silenzio e Edwin riescono a vendicarsi, ma devono fuggire.
Silenzio conosce la terra che può accoglierli: è il misterioso luogo da cui proviene, la comunità di Sion.
Lì, nel cuore della foresta, uomini e donne vivono liberi, lontani dal giogo della legge e dall'ingiustizia sociale.
Edwin vi trova persino l'amore, nella persona di Bidu, giovane e indomita arciera.
Ma le macchinazioni di Grace non si placano, e mettono a rischio la sopravvivenza stessa di quell'angolo di paradiso.
Edwin e Silenzio, insieme, riusciranno a trasformare gli allegri compari di Sion in un esercito di combattenti per la propria libertà e per la salvezza della foresta.

Mentre lo leggevo non riuscivo a staccarmi e speravo che la fine arrivasse il più tardi possibile, veloce da leggere e intrigante, è un libro per tutti, non solo per gli amanti del genere.

mercoledì 5 marzo 2014

"Discover" raccontaci il tuo viaggio!

Dopo il successo del concorso letterario "Una storia per la storia", abbiamo deciso di lanciarci anima e corpo in una nuova avventura, ma questa volta insieme al sito di divulgazione turistica "Sogni Low Cost".
Crediamo molto nel racconto breve e nella pubblicazione gratuita e allora cosa aspettate a partecipare?!


Se hai sempre desiderato raccontare la tua esperienza di viaggio, questa è la tua occasione!
Inviaci il tuo racconto in 6000 caratteri spazi inclusi.
I tre migliori racconti verranno pubblicati in un ebook insieme ad altri selezionati dai giudici.
L’ebook sarà scaricabile gratuitamente!

Per partecipare collegati al seguente link,
compilare l'apposito modulo e inviateci il vostro racconto!
Fateci viaggiare con voi!



Cinque noti personaggi del mondo del web voteranno i migliori racconti.
Luca Lattari Viagando.com;
Elisabetta Casarin Web radioStonata;
Fabio Spennagallo blogger di Un Foglio di Storia;
Annarita Faggioni Il piacere di scrivere;
Federica Piacentini Autrice racconti nel mare dell’essere.

domenica 2 marzo 2014

"L'aquila oltre oceano" di Claudio Dotti

1807, primavera.
Mentre la Grande Armée napoleonica flagella l'Europa, e la Spagna guarda timorosa in disparte, uno sconosciuto si aggira da giorni tra le antiche rovine del sito romano di Baelo Claudia, poco a nord dello stretto di Gibilterra. L'uomo cerca affannosamente qualcosa, ma ignora di essere sorvegliato.
Infatti non dovrebbe essere lì, la sua presenza in quei luoghi, decretati inaccessibili nientemeno che dalla Santa Inquisizione spagnola, non è gradita.
Tanto più che lui è un forestiero, si chiama George Drouillard, ed è figlio di un francese e di una pellerossa, e in quell'angolo di terra così lontano dall'America cerca le prove di un accadimento stupefacente che potrebbe riscrivere la Storia.
Ma gli equilibri del potere sono delicatissimi, va mantenuto lo status quo, anche a costo di usare le maniere forti e rispedire lo straniero là da dove è venuto.
Drouillard però non intende arrendersi, il sogno che l'ha portato fin lì può valere anche la sua vita.
Un sogno che è cominciato quando, al seguito della prima spedizione attraverso il continente americano, in mezzo a una tribù dei Piedi Neri era stato avvicinato da un vecchio, che con lo sguardo smarrito e il labbro cascante gli aveva farfugliato delle strane frasi.
Frasi in francese.
Quell'uomo infatti era un bianco, probabilmente un europeo, anche se non ricordava più nemmeno il suo nome.

Leggere questo romanzo non da un attimo di pausa, il ritmo è incalzante dalla prima all'ultima pagina.
Crea una suspense incredibile, è un romanzo concepito inserendo elementi di fantasia in un contesto storico realistico e documentato, che abbraccia oltre due secoli.

venerdì 7 febbraio 2014

"Delitto alle Olimpiadi" di Paolo Foschi

Oggi al via "The Sochi 2014 Winter Olympics" con la grande cerimonia di apertura, che si svolgerà tra grandi atleti, eserciti schierati, festeggiamenti e pericoli di attentati.
Non partono sotto una buona stelle le Olimpiadi di Sochi, le minacce che hanno ricevuto alcuni atleti sono da ritenersi fondate, ma il libro che andiamo a trattare e frutto della fantasia di Paolo Foschi.
Il libro "Delitto alle Olimpiadi" ricalca alla perfezione questo tema, dove il mistero e il thriller ne fanno da padrona.


Giovane, bella, e famosa, l’ostacolista Marinella Paris è la stella della squadra azzurra di atletica per le Olimpiadi di Londra.
Ma alla vigilia della partenza per l’Inghilterra il suo cadavere viene trovato sulla spiaggia di Ostia dove la nazionale è in ritiro per rifinire la preparazione.
Nessun sospettato.
Niente arma del delitto.
L’inchiesta è affidata al commissario Igor Attila, ex pugile medaglia d’argento alle Olimpiadi di Seul del 1988, con un passato di frustrazioni sportive e una dolorosa delusione amorosa alle spalle, ma tutt'altro che arreso al destino.
Sarà lui a guidare il pool di agenti della Sezione Crimini Sportivi in un’indagine che farà luce sui compromessi e gli inganni del mondo dorato delle stelle dello sport.


Paolo Foschi:
nato a Roma nel 1967, è diplomato in educazione fisica.
Musicista per passione, ma giornalista per necessità, è redattore al Corriere della Sera, dove si occupa di economia e politica.
Ha lavorato all'Unità, al gruppo Espresso e in Mondadori.

venerdì 31 gennaio 2014

"Wolves" di Veronica Niccolai

Lidia, da poco maggiorenne, arriva in treno da Roma per trascorrere le vacanze estive dai nonni a Frontin, una piccola frazione di Trichiana nel bellunese.
Tutto sembra essere rimasto uguale a due anni prima ma voci circolano in paese a proposito di una strana famiglia proveniente dal sud della Francia.
Ben presto Lidia conosce i figli del signor Nicolas De La Croix: il giovane e misterioso Ruben, per il quale prova da subito un sentimento di amore-odio, e la piccola Gabrielle, incredibilmente sensibile e intelligente, controllata in modo ossessivo dal fratello.
Solo quando Ruben salverà Lidia da un branco di lupi nel bosco, la ragazza riuscirà finalmente a fare chiarezza sui suoi sentimenti e a trovare il coraggio necessario per mettersi alla ricerca della verità.
Ma la verità ha sempre un prezzo da pagare.

Dove acquistarlo: "Wolves"





L’AUTRICE:
Veronica Niccolai è nata a Lucca.
Da sempre appassionata di arte e musica, è laureata in Architettura e ha fondato nel 2001 il duo «Kimagure», il cui ultimo singolo “Sotto il sole + caldo che c’è” nel 2013 ha fatto il giro di tutte le radio d’Italia. Conduce inoltre il programma radiofonico “C’era una (s)volta… Artinradio” sull’emittente Puntoradio che si occupa di arte a 360°. Wolves è il suo secondo romanzo.